Incredibile Phil Rudd batterista degli AC/DC è stato ARRESTATO. Voleva uccidere 2 persone!
Phil Rudd, batterista della rock band australiana AC/DC,
deve rispondere davanti a un tribunale della Nuova Zelanda. L’accusa, secondo
quanto riporta la BBC, è di aver cercato di assoldare un killer per uccidere
due persone. Non solo, il 60enne musicista è anche accusato di minacce di
assassinio e di possesso di metanfetamine e cannabis.
Nato in Australia, Rudd si è trasferito a Tauranga, in Nuova
Zelanda, nel 1983, dove possiede un ristorante. L’arresto è stato effettuato il
5 novembre 2014, dalla polizia del
luogo, nella casa fronte mare del musicista; Rudd è stato rilasciato in giornata
su cauzione. La prossima udienza del tribunale è stata fissata per il 27
novembre. Il musicista rischia fino a dieci anni di galera.
Secondo quanto afferma il New Zealand Herald, che ha
riportato le dichiarazioni dell’avvocato del musicista Paul Mabey QC, le accuse
contro il batterista sarebbero cadute. “Ho sentito il consulente legale
Hollister-Jones del tribunale che ha esaminato i file della polizia“, afferma
Mabey, “non ci sono sufficienti prove per giustificare l’arresto… …queste
accuse non avrebbero mai dovuto essere formalizzate… [il mio cliente] ha
sofferto di una pubblicità estremamente negativa, con serie accuse, senza che
vi fossero le basi per consolidarle… …il danno subito da Mr Rudd è
incalcolabile“.
Alla domanda del giornale sul perché di questo clamoroso
retro front del tribunale, il portavoce Jan Fulstow ha dichiarato “E’ una cosa
che riguarda la polizia. La polizia non viene al tribunale per cercare permessi
per sporgere denunce o accuse. Loro prendono decisioni sulla base delle prove
che hanno… …non fa differenza se sei ricco o povero… è una faccenda di cui si
occupano loro“.
Rudd è quindi stato scagionato per aver complottato
l’omicidio di due persone, ma è ancora indagato per minacce di omicidio e
detenzione di stupefacenti. Rischia fino a 7 anni di carcere. Dovrà presentarsi
in tribunale il 27 novembre prossimo per rispondere dei rimanenti capi
d’accusa.