Vi proponiamo l'intervista dei sin' sound
1) Ciao chi siete? E da dove deriva il nome della vostra
band?
I Sin' Sound nascono dalle ceneri di altri progetti che, per
15 anni (fino al 2006), si sono succeduti nella cantina a Travagliato
(l'underground del titolo) del batterista Roberto Micheletti. Da segnalare, fra
gli altri, i Casbah (Zugno Francesco e Micheletti Roberto fra i membri
originali) che facevano rock alternativo con liriche italiane di Rango Enrico.
Dopo di chè fu il turno dei Synaesthetic Sound che inaugurarono la “svolta
inglese” (anche Meleddu Flavio fra i membri) su liriche di Angela Kinczly
(dai quali sono stati recuperati due pezzi del nostro debut album). Dopo
qualche anno di “fermo biologico” si sono formati i Sin' Sound che dal 2006
portano avanti il loro progetto e che dopo 3 demo finalmente hanno portato alla
luce le memorie musicali dal loro sottosuolo. Il nome Sin' Sound sta suono del
peccato, ma anche suono sinestetico, sintetico, sinaptico, singolare, ecco
il perché dell'apostrofo dopo la parola sin'.
2) Cosa rappresenta per voi la musica?
Il collante della nostra amicizia. Il leit motiv di una vita
passata in cantina a scorrere insieme alla vita e a consumarci come le puntine
dei dischi.
3) Le vostre influenze musicali?
A mio avviso i The Doors e i Led Zeppelin anche se nelle
recensioni vengono sempre citati, a ragione, i Black Sabbath.
Noi siamo cresciuti col sound rock dei 70's. ma col tempo
abbiamo amato anche altri generi. Anche il rimando ai Rare Earth secondo me è
innegabile. Amiamo molto anche le sonorità più mistiche dei Dead Can Dance e la
lisergicità dei Pink Floyd.
4) Quali sono secondo voi le caratteristiche fondamen tali
di un musicista per essere tale?
Deve avere il ritmo dentro. Anche nella vita in generale si
intende. Testa e cuore che pulsano
Emozioni invece di un mero esecutore di note
5) Come gestite le registrazioni in studio?
Suoniamo il pezzo tutti insieme per non perdere la magia che
si crea durante le prove.
Poi si sovraincidono voci, ottoni e assoli e effetti vari.
Per la resa del suono ci siamo affidati
Completamente alle capacità dei fratelli Poddighe che hanno
guidato le nostre session in studio.
6) Da quanto tempo suonate e cosa vi ha ispirato?
La line up attuale è del 2007. ma le esperienze musicali nel
nostro covo, come detto precedentemente, cominciano ben prima. Ci ha ispirato
principalmente la musica rock degli anni 60/70 ma abbiamo sentito già dall'età
dei 16/18 anni di voler proporre pezzi nostri.
7) A chi vi ispirate e che musica ascoltate?
Ascoltiamo i generi più disparati. Calcola che siamo in 7
elementi e quindi si spazia molto.
Ascoltiamo pink floyd, dead can dance, the doors, solo
per citarne alcuni.
8) Quanto pensate influiscano i download per la musica
oggi?
Si è perso molto dal punto di visto tattile. Nel senso che
non c'è più l'emozione dell'acquisto
e della venerazione del supporto musicale vero e proprio
(dal vinile al cd). Ma ora funziona così. Si “scarica”. Se poi lo si fa
legalmente è positivo anche per la band.
9) Cosa ne pensate della musica italiana e straniera d'oggi?
Sembra ancora ferma alle solite dinamiche, almeno per quanto
riguarda i grandi nomi. La scena alternativa dei piccoli nomi invece è molto
variopinta e assolutamente talentuosa soprattutto nella nostra provincia. Anche
se ora, putroppo, si stanno riducendo i locali in cui esprimere i propri
lavori.
10) Per i vostri testi preferite argomenti in particolare o
vari?
L'album è una specie di contest che si apre con la
celebrazione dell'apatia che contraddistingueva il nostro mood prima della
nascita di questa band. Prosegue poi con la concezione di un viaggio musicale e
comincia veramente con l'introduzione e la conseguente “>From the
underground” che descrive poeticamente la dinamica del comporre e la difficoltà
di imprimere alla perfezione nei testi le sensazioni che si provano in quel
momento. Da lì in poi si dipanano gli altri pezzi che riguardano riflessioni
sulla band, sul mondo e sulla vita e dell'evoluzione (o involuzione) nel
tempo di tutte queste cose.
11) C'è qualche canzone che vi descrive o che vi piace
particolarmente?
La title track sicuramente per i motivi di cui alla domanda
precedente, per il resto riteniamo tutti i pezzi ugualmente fondamentali e
rappresentativi del nostro sound. Menzione particolare per “I really like
you're back” e Preparing the journey” per il fatto che riescono ad entusiasmare
anche quel pubblico non proprio avvezzo alle dinamiche “più a tinte fosche” del
resto dell'album, mentre “Easy escape from reality” e “Mr. Goodbye” più si
avvicinano alle nuove trame che si stanno delineando per la realizzazione del
nuovo album che andremo a registrare a maggio agli Atomic Stuff studio di
Isorella.
12) Prossimi lavori in cantiere o progetti per il
futuro?
Siamo principalmente concentrati sulla realizzazione del
secondo album. E quindi stiamo sfruttando tutto il tempo disponibile per
lavorarlo al meglio. Sicuramente faremo dei live, ma preferibilmente pochi e
più di qualità. C'è anche da trovare tempo per interviste (che stanno
arrivando), aggiornamento siti e vendita dischi presso tutti gli amici e appasionati
che continuamente ne fanno richiesta.
13) Un consiglio che vorreste dare a band e cantanti
emergenti
Cioè un consiglio per noi stessi? Uhuh … direi di essere
cio' che si è e di suonare cio' che piace e che riesce con fluidità. Puo'
sembrare banale ma è importante focalizzare il rapporto che si ha con la parola
“compromesso” inteso verso l'esterno. Se il rapporto è pressochè nullo è buona
cosa. Se invece quella parola riguarda i componenti delle band e lo stare
insieme. Beh allora è esattamente il contrario.
14) Bene abbiamo concluso vi lascio un piccolo spazio per
dire qualcosa ai nostri visitatori
Grazie The Metal Up!!! Ai lettori auguro buone feste. E se
volessero fare un regalo originale … credo abbiano già capito…. Happy new
year…… Sin' Sound - from the underground